"Welcome to Miami (South Beach)..." come non avere nelle orecchie la canzone di Max Pezzali mentre aspettiamo il Metrobus che ci porterà proprio nel cuore della Miami mitica?! Quella dei film passati alla storia del cinema, delle palme, degli edifici pastello dalle sensuali curve Art Déco. Stamattina stiamo andando proprio lì: Miami South Beach! Come il cantante degli 883, anche noi non vediamo l'ora di guardare "l'Oceano un po'verde, un po' azzurro, un po' blu, come ai Caraibi", gustandoci un pizzico di quell' "America del Nord che si incontra con quella del Sud...se habla Spanglish".
L'hotel dove abbiamo pernottato è nei pressi dell'aeroporto. Il bus numero 150 che dall'Aeroporto ci porterà nel Mito arriva ed è semivuoto. Uno schermo luminoso ci informa che sono previsti temporali e la temperatura oggi varierà (la convertiamo mentalmente in gradi centigradi) da 26 a 31 gradi. Speriamo nella brezza...in fondo, nei film le palme ondeggiano sempre, così come le ciocche di capelli non stanno mai ferme sul viso delle dive che passeggiano lungo Ocean Drive.
Ed eccola, ben presto, una prima sfilata di edifici Art Decò! Abbiamo solo una mattinata a disposizione e decidiamo di fare per prima cosa una passeggiata lungo Lincoln Road.
Ed eccole, le curve Art Déco che hanno reso famosa questa parte di Miami. Permettono inquadrature di una geometria pulita che dà soddisfazioni notevoli anche a fotografi dilettanti come noi.
Sulla Lincoln Road una fontana ricorda i piani di coda di un aereo. Lo stile Art Déco, sviluppatosi a partire dall'Esposizione Universale parigina del 1925, si ispira proprio all'aerodinamicità. L'entusiasmo per il volo e gli aeromobili si faceva sentire potentemente anche nell'arte e anche questo piccolo monumento che spunta tra le immancabili e fotogenicissime palme ce lo ricorda.
Continuiamo la passeggiata. I dehor sono in attesa, con ombrelloni aperti e sedie accoglienti, ma per ora hanno la meglio i negozi e la loro frescura artificiale. La via non è affollata, e sono soprattutto turisti quelli a passeggio nella calura di questo lunedì mattina.
Come nella trama (un po'scontata) della canzone di Max Pezzali, ci infiliamo anche noi nell'Apple Store. E' inevitabile andare a curiosare fra le novità appena sfornate da casa Cuppertino e soprattutto verificare le eventuali differenze di prezzo con i listini italiani. Ovviamente...il Wi-Fi va alla grande (a differenza della canzone) e ne approfittiamo per dare un'occhiata a notizie ed email.
Intorno a noi si stagliano nel blu del cielo sia edifici in stile Art Dèco che altri moderni o di stile più eclettico. Un cocktail architettonico elegante e raffinato, frutto della ricostruzione radicale effettuata dopo il 1926. Dall'anno successivo l'Art Déco District inizia a diventare realtà.
La Miami che stiamo visitando in realtà non è la città principale. Qui infatti siamo a Miami Beach e per l'esattezza nella parte più famosa, la South Beach. Ci troviamo su un'isola collegata dal 1913 alla città di Miami da un ponte. Questo ha fatto la fortuna di questa zona, che sino alla fine dell' '800 era soltanto una semplice area coltivata a cocco e poi luogo di modeste abitazioni per famiglie. Ma un'altro evento, stavolta naturale, avrebbe cambiato in meglio le sorti di Miami Beach: l'uragano devastante scatenatosi qui nel 1926 e la necessità di ricostruire gli edifici spazzati via dalla sua furia.