Non c'è nulla di meglio che godersi una giornata di sole passeggiando per il centro storico di Rio, lontani dalle suggestioni da cartolina patinata dei mitici marciapiedi bianco-neri di Ipanema e Copacabana. Il cielo è cobalto intenso, i colori vivi e l'atmosfera calda ma senza l'afa dell'estate. Siamo nell'altro emisfero, qui. Siamo in inverno, anche se oggi proprio non lo si direbbe. I segnali stradali ricordano le imminenti Olimpiadi e le conseguenti opere stradali e urbanistiche in corso.
Attraversiamo il sovrappasso che collega la zona dove si trova nostro hotel all'ingresso dell'aeroporto cittadino di Rio, intitolato all'aviatore più famoso del Brasile: Santos Dumont.
Sta arrivando l'autobus blu che per una cifra modesta ed un servizio impeccabile e sicuro porta i viaggiatori da o per l'aeroporto internazionale "A.C. Jobim", più conosciuto come "Galeao".
Non resistiamo alla tentazione di entrare un momentino nell'atrio dell'aerostazione dove sappiamo che troneggia un mural come sfondo e un mezzobusto di metallo di Santos Dumont col suo famoso cappello floscio. Un salutino al mitico aviatore ed una foto con lui sono d'obbligo!
Proseguiamo la camminata, attraversando una Rio in fase di rinnovamento pre-olimpico, poi costeggiamo l'imponente e bellissimo Teatro dell'Opera che visiteremo con calma un'altra volta.
Rio celebra la sua età anche così: con uno stilizzato 450 che fa capolino dal bianco delle strisce pedonali. Buon Compleanno, cidade maravilhosa !!!
Rio ha sempre rivestito un ruolo politico e commerciale di primo piano: nel 1676, sede vescovile, successivamente nel 1680 capitale delle capitanie del Brasile meridionale. La scoperta di giacimenti auriferi nella zona a Ovest della città determinò poi un notevole sviluppo quando venne scelta come unico porto d’imbarco per l’oro estratto. Divenuta capitale del Brasile e residenza del viceré nel 1763, la città attraversò successivamente una fase di declino. Ma nel 1808 la famiglia reale, fuggita dal Portogallo, vi si stabilì con la corte. Nel 1822, proclamata l’indipendenza del Brasile, Rio divenne la capitale. E si sviluppò grazie alla (pochi italiani lo sanno) presenza dell'imperatrice Teresa Cristina, napoletanissima sorella del Re Ferdinando II di Borbone, andata sposa nel 1843 all'Imperatore del Brasile, don Pedro II.
A lei si devono moltissime iniziative culturali volte ad introdurre la musica lirica e l'architettura italiane in una città che sino a quel momento aveva guardato solo a Parigi ed alla cultura francese come modello da ammirare e imitare. Teresa Cristina, poliglotta, colta e raffinata, amante della musica lirica, appassionata di archeologia, oltre a chiamare ad esibirsi a Rio i più celebri cantanti, attori e ballerini europei dell'epoca, e a dotare la città della maggiore collezione archeologica classica dell'America Latina, ispira anche lo sviluppo urbano della città. I fratelli Farani, di origine italiana e portati alla fama ed alla ricchezza proprio dall'Imperatrice, prima come orafi e poi come impresari immobiliari, saranno i fautori di una rivoluzione urbanistica che muterà la originaria struttura della città, intervenendo in quartieri come Botafogo, ed aprendo otto nuove grandi strade (tra cui Catete, Gloria, Laranjeiras, Santa Teresa, Catumbì), aprendo strade larghe, piazze e giardini che vanno a mutarne profondamente l'originario aspetto coloniale fatto di stradine strette.
Per chi volesse saperne di più su questa affascinante Belle Epoque italo-carioca, è assolutamente da leggere il testo di Vittorio Cappelli "La Belle Epoque italiana di Rio de Janeiro", Rubbettino editore.
Rio de Janeiro rimane poi la capitale anche quando il Brasile diventa una repubblica federale, ne1 1889, e fino al 1960 quando tale funzione viene trasferita a Brasilia.
Di tutta quel carico di Storia, Rio porta traccia anche nelle facciate ottocentesche tinta pastello che caratterizzano parecchie vie, soprattutto centrali. A volte sono sbiadite e bisognose di restauri, in altri casi orgogliose di mostrare i propri colori vividi, sottolineati da fregi e decorazioni di candido gesso che sembra panna montata.
Per noi questo è il vero fascino di Rio. Quel centro storico che i turisti di solito ignorano, abbacinati dalle meraviglie naturali della baia, delle spiagge modaiole di Ipanema e Copacabana, dall'imponenza iconica del Cristo Redentore che svetta dal Corcovado e...naturalmente dalla cartolina spettacolare rappresentata dalla vista di Rio dall'alto del Pan di Zucchero. A proposito... malgrado noi a Rio siamo stati altre volte, non conosciamo ancora il Pan di Zucchero e la sua vista mozzafiato sulla baia. Fra poco però rimedieremo. Volete salire insieme a noi? Andate al prossimo post, allora!