mercoledì 30 luglio 2014

Costa Rica: in cerca de "La Fortuna"

Da che mondo è mondo,la gente si sposta da un luogo all'altro per cercar fortuna. Anche noi, ma con una piccola differenza: siamo partiti da San Josè per cercare "LA" Fortuna. 
Dove sarà? I cartelli stradali dicono di girare a destra.
















Abbiamo optato per un itinerario che attraversa paesini, scavalca colline, passando per la cittadina di San Carlos. 









Lungo tutto il percorso,bellissimo paesaggio verde ai piedi di rilievi di origine vulcanica. Piantagioni di caffè, pascoli e boschi. Pioggia, anche torrenziale, a tratti. Incombe su tutto un velo umido, una nebbiolina che favorisce e faciita l'esplosione di una vegetazione lussureggiante e rigogliosa, di un verde che più verde non si potrebbe.
























La Fortuna si mostra a noi dopo circa tre ore di guida. E' un paesino raccolto intorno alla strada principale. Un susseguirsi di alberghetti, bar, ristoranti. E' bassa stagione e molti di loro sono chiusi o con poca clientela.





 Troviamo il residence dove faremo tappa per la notte, già scelto e prenotato online. Niente di speciale, ma pulito e con una camera abbastanza spaziosa. E' tutto ciò che serve per oggi. Il lusso può aspettare  fino a domani, quando ci sposteremo a un paio di chilometri da qui, al "Tabacon", celebre Hotel con annesso parco termale all'aperto.
La zona de "La Fortune" infatti è famosa per  le sorgenti di acqua calda originate dal Vulcano Arenal. Lui si fa vedere ogni tanto, ma per la maggior parte del tempo se ne sta dietro una spessa coltre di nubi grigie.



Posteggiata l'auto e scaricati i trolley ce ne andiamo a piedi per il paesino, fotografando qualche scorcio di vita quotidiana. Tutto pare svolgersi ed è concentrato lungo la strada principale: la scuola, la chiesa, la corriera, persino il cimitero.













La natura la fa da padrona: ovunque, farfalle, fiori, strani animaletti sulle siepi, schiere di formiche in fila lungo il marciapiede.






Ricomincia a piovere. Non resta che tornare in stanza, rilassarsi un po' e poi cenare, in uno dei pochi locali aperti in questa stagione. A proposito, la birretta più diffusa qui si chiama "Imperial".