martedì 29 luglio 2014

Costa Rica, Pura Vida a San Josè


Questa è una di quelle giornate che ci si può permettere solo quando si fanno viaggi di lunga durata. Non c'è fretta di visitare tutto il visitabile, non aerei che stanno per partire, e quasi un mese di America latina ancora davanti a noi. A queste condizioni una giornata di relax non solo è possibile ma è proprio necessaria. D'altra parte la frase simbolo del Costa Rica è "Pura Vida", due parole che qui significano prendere la vita istante per istante, così come viene, cogliere l'attimo, ed anche essere soddisfatti o accettare serenamente quello che la vita porta giorno per giorno. L’origine di questa forma idiomatica si fa risalire a un  film del regista messicano Solares, del 1956, dove uno dei protagonisti è pervaso da una specie di eterno ottimismo, nonostante nella vita non riesca a combinare granché. ¡Diay Felipe! ¿Vas Como? - Pura vida, ¿y vos? 

La giornata, fuori dalle finestre scure della stanza che ci ospita, è luminosa. Non abbiamo niente da fare oggi, se non traslocare in un altro hotel, meno costoso, appena trovato su Internet e prenotato alla svelta. Dunque...PURA VIDA!





Scendiamo a far colazione nel quartiere artificialissimo e commerciale  di Escazu, dove si trova l'hotel in cui abbiamo passato la notte. 






E' una zona da ricconi, c'è persino una clinica dalle apparenze super raffinate, da cui entrano ed escono incessantemente macchine nuove e spesso anche di lusso. 






E' ora di traslocare, però. Preleviamo l'auto dal parcheggio sotterraneo e ci immettiamo nella tangenziale che scorre davanti a Escazu. Sappiamo già che non sarà impresa facile arrivare all'altro hotel, nella zona di Alajuela. Abbiamo sperimentato il caos del traffico josefino ieri, andando in centro per visitare il Teatro Nacional. Per fortuna ieri eravamo su un bus e alla guida c'era l'autista. Oggi tocca a noi, invece, districarci nella ragnatela di tangenziali che caratterizzano la capitale del Costa Rica. Corsie affollate, dove è normalissimo viaggiare affiancati  a trasporti così  "eccezionali" da far venire i capelli dritti a qualunque agente di polizia stradale italiano.






Finalmente eccoci alla nostra destinazione. Naturalmente abbiamo sbagliato strada due o tre volte, o meglio, vedevamo dalla tangenziale il nostro nuovo albergo ma non riuscivamo a trovare l'uscita giusta per arrivarci: quelle situazioni dove verrebbe voglia di avere l'automobile di un supereroe dei fumetti, innestare il turbo e volare d'un balzo a destinazione scavalcando ogni ostacolo! Invece l'albergo ce lo siamo dovuto sudare, ma ne è valsa la pena, perchè per un prezzo inferiore a quello che abbiamo pagato ieri, abiteremo in una spaziosa suite tutta legni, su due livelli, dall'aria un po' valdostana. 






La cosa più interessante di questo posto, però, e la zona della piscina: semideserta e tranquilla, solo due ragazzine che giocano a tuffare la testa nell'acqua, oltre a noi... e ad un corvo che si fa il bagno da mezz'ora appollaiato sul primo gradino della scaletta di metallo della vasca. E'proprio quello che ci vuole per la nostra giornatina di relax. Lettura, sole,piscina... Più Pura Vida di così non si può!


Altro da raccontare per oggi non c'è se non di una capatina serale al centro commerciale Multiplaza a cercare aria fresca condizionata e cibo da "court-food", il piano dedicato alla ristorazione. Lì, troviamo ciò che volevamo: in un tripudio di insegne colorate,un concentrato di catene "fast-food" notevole. 



Il mondo globale  si mostra in tutta la sua terribile potenza obesizzante: ci si può ingozzare con grassi, zuccheri e salse di ogni parte del globo. Noi scegliamo di "rovinarci" da "Pizza Hut", in una surreale, improvvisa e ridicola nostalgia del nostro piatto nazionale. 


Torniamo in albergo passando accanto all'Hard Rock Cafè di San Josè, ma è troppo tardi per farci una capatina. Domani dobbiamo alzarci presto: lascieremo la città per proseguire il nostro viaggio verso...La Fortuna! Che detto così, sembra anche di buon augurio. A domani, allora.