Come al solito, fidi compagni di viaggio, i due zaini-trolley che abbiamo ormai da quattro anni. Misure standard accettate in cabina, quindi massima velocità negli scali e nei trasferimenti da e per gli aeroporti, le stazioni, gli hotel. Alle partenze, niente valigioni che potrebbero ospitare anche Houdini, incellofanati come prede di ragno e affidati a tapis roulant che li trascinerebbero nelle oscure cavità addominali degli aeromobili. Agli arrivi, niente attese snervanti e speranzose davanti al serpentone rotante che dalla bocca scura restituisce - e non sempre - bagagli, tra singulti e scricchiolii. Se sarà necessario, compreremo prima del ritorno una borsa di quelle che si usano per la palestra e la spediremo. Dentro, quello che per il viaggio non ci serve più. Riservando lo spazio del bagaglio a mano a tutto ciò che le onde di questa nuova avventura avranno lasciato sulla nostra spiaggia.