lunedì 22 luglio 2013

Il trenino delle Ande


Chissà come mai ci viene da chiamarlo così, il treno blu della PERURAIL.
Perché è un treno serio lui, mica un trenino giocattolo come quello del cartone animato "La Freccia Azzurra".

Sarà per le scritte gialle perfettamente dipinte lungo la fiancata delle carrozze, altrettanto accuratamente verniciate di un lucido color cielo del Peru'.


O per le locomotive diesel allegre e possenti, con lo stemma rotondo della Compagnia appiccicato sul davanti come un nasone. 










O forse è tutto l'insieme treno-stazione, al fondo della via principale di Ollantaytambo, a dare un'atmosfera da vecchio film western.


E' mezzogiorno, passaporto e biglietto alla mano varchiamo la soglia supercontrollata delle banchina ferroviaria e ci tuffiamo nell'avventura che domani ci porterà al Machu Picchu. I convogli della PERURAIL e quelli color panna della concorrente INCA RAIL si alternano sui piccoli binari a scartamento ridotto. "Trenino" nella nostra fantasia è anche per questo. Con puntualità svizzera, alle 12:58 il nostro convoglio parte.


La carrozza è panoramicissima: ampi finestrini e quadratoni trasparenti come soffitto.
Fuori, campi con mucche solitarie e qualche gruppo di case. Ballonzoliamo a velocità moderata sull'unico binario. 







Il treno fiancheggia il Rio Urubamba, le cui acque impetuose scorrono tra rocce e insenature, dirette - come noi - alla località di Aguas Calientes.











 Il paesaggio è ora diventato selvaggio, pareti scoscese da un lato della carrozza, il fiume e versanti soleggiati dall'altro. 











Scorgiamo da quest'ultimo lato sentieri a mezza costa percorsi da gente a piedi, qualcuno a cavallo. E' l' "Inka Trail", via di trekking per raggiungere da Ollantaytambo in tre giorni di cammino il Machu Picchu, come moderni Inka.



Noi abbiamo optato per la soluzione più comoda: dormire ad Aguas Calientes per poi raggiungere in mezz'ora di pullman il sito archeologico più famoso del Perù. Mentre già immaginiamo la giornata di domani, il paesaggio ci regala l'intensa inquadratura di una bianca cima andina che ci spia per un attimo attraverso il vetro-soffitto e poi sparisce al di là di una curva.




Arriviamo puntuali ad Aguas Calientes alle 14:30. Scendiamo tutti sull' unica banchina che si trasforma istantaneamente in un formicaio.




Solo allora ci accorgiamo che il binario scorre fra le case, a pochi metri dagli ingressi di botteghe e alberghi tra i quali scopriamo subito il nostro.