"Ollantaytambo" recita la nostra fida Lonely Planet " è il migliore esempio di pianificazione urbana Inka ancora esistente". E dalla finestra della nostra camera, alzando lo sguardo sulla montagna di fronte, si distinguono bene le gradinate della spettacolare fortezza che sovrasta il paese: il teatro di una delle rare sconfitte subite dai Conquistadores.
Con questo "film" in mente non vediamo l'ora di trovarci lì, a salire quelle gradinate per camminare su quelle terrazze. Vorremmo già essere quei puntini colorati che intravediamo muoversi lungo le muraglie, mentre facciamo colazione davanti alla finestra quadrettata del nostro hotel.
La visita al sito archeologico inizia finalmente, dopo aver acquistato il biglietto di ingresso che certamente Manco Inka non ci avrebbe fatto pagare.
Cominciamo a sperimentare gli antichi gradoni. La quota per la prima volta si fa sentire, il respiro più' rapido e l'ascesa più' faticosa del solito ci segnalano che qui siamo quasi a 3000 metri sul livello, del mare.
Estratta la "tabacchiera"(cosi abbiamo soprannominato scherzosamente un portaocchiali trasformato in contenitore di foglie di coca) mastichiamo come veri andini il prezioso principio attivo che permette da sempre a queste popolazioni di reggere altitudine e fatica.