giovedì 18 luglio 2013

Lima, Plaza de Armas




Per un primo assaggio della capitale peruviana decidiamo di raggiungerne il centro storico e politico. Ci piace, come sempre, mescolarci alla gente e prendere mezzi pubblici di trasporto.
Viaggiamo quindi pigiati per circa mezz'ora in un moderno autobus della linea Metropolitana "C" che da Miraflores ci sbarca nei pressi dell'altisonante Plaza de Armas. La piazza ci appare subito imponente nella sua architettura neocoloniale, complici un sole nemmeno troppo pallido e un cielo azzurro punteggiato da nuvolette candide...



Ma dove'è finito il tanto vituperato "soffitto di cotone sporco"?
È da poco passato mezzogiorno e di fronte al Palazzo del Governo - residenza del Presidente della Repubblica - i turisti si accalcano: è in corso il Cambio della Guardia! Le melodie ritmate della fanfara ci attirano irresistibilmente come nella fiaba del Pifferaio Magico e, moderni topi di Hamelin, ci avviciniamo curiosi. 


Tra le nere sbarre della cancellata osserviamo lo sfilare meccanico e rigoroso dei soldati in alta uniforme che scorrono in modo simmetrico ed elegante fino a sparire ai due lati opposti della facciata principale del Palazzo.




Gli ottoni e le percussioni della banda distendono le ultime note nell'aria tiepida e luminosa, mentre ci dirigiamo verso l'adiacente Palazzo dell'Arcivescovado.








Lo visitiamo e poi ci infiliamo
nell'antica Cattedrale con uno scopo preciso: visitare la tomba di Don Francisco Pizarro, feroce annientatore di Atahualpa e del suo popolo. Quel che resta del Conquistador giace in un massiccio altare a destra dell'ingresso, in una cappella interamente decorata da mosaici di fattura veneziana che rappresentano scene dell'incontro tra gli spagnoli e gli Inka.







La vicenda dei resti anatomici di Pizarro è alquanto curiosa: fino agli anni '70 si credeva infatti suo lo scheletro custodito nella cappella mentre uno scheletro senza cranio, rinvenuto vicino, si pensava essere quello di un suo funzionario.



Ma nel 1977 alcuni operai, durante lavori di ristrutturazione della Cattedrale, trovarono un cofanetto contenente un cranio. Recava segni di pesanti colpi mortali.


Analisi e studi approfonditi hanno permesso di ritenere con altissima probabilità che lo scheletro "senza testa" ed il cranio ritrovato nel cofanetto appartengano allo stesso corpo: quello appunto di Don Francisco Pizarro, morto proprio a seguito delle ferite subite durante un feroce agguato tesogli in Bolivia.