domenica 3 agosto 2014

Nell'orto del Panamà fra cavoli, cipolle, sedani, carote, caffè... e orchidee Dracula


Questa graziosa signorina dal viso di bertuccia, raro esemplare di "Orchidea Dracula", è una delle piccole sorprese di questa domenica, trascorsa a scoprire da dove proviene la maggior parte degli ortaggi e del caffè consumati in Panamà.





Da ieri infatti siamo nuovamente a David, nel Chiriquì, la regione panamense più a nord. Bruno e Donatella, ospitali proprietari piemontesi del B&B Little Italy,  ci hanno accompagnato con la loro auto a visitare le zone di Volcan e Cerro Punta, considerate dai panamensi l'orto nazionale.





In effetti, la zona è davvero spettacolare! Ammiriamo e fotografiamo lungo la strada le incredibili distese di campi coltivati a ortaggi. Fin sui bordi della carreggiata sedani, cipolle, carote, e cavoli rigogliosi fan venire appetito. 
L'aroma di agliacee pervade l'aria.





 


E gli orti si inerpicano su per le colline non risparmiandone  un solo metro quadrato. Un gigantesco tappeto a quadrettoni dalle mille declinazioni di verde e marrone. E serre che sembrano star su in verticale, tanto sono ripidi i versanti a cui sono appigliate. Geometrica perfezione mantenuta così, racconta Bruno, dai contadini che sono in massima parte di origine india.























In questa regione collinare ogni attività ruota attorno alla produzione delle verdure e nei cortili  c'è segno di operosità contadina. Pile di cassette colorate attendono di essere riempite con i preziosi frutti della terra e portate in grandi magazzini refrigerati, pronte per essere trasportate in tutto il paese.
Non per niente quest'area viene definita "l'orto del Panamà".





Con tutte le verdure fresche coltivate qui...chissà quanti deliziosi pranzetti! Ovviamente dopo ci si aspetta un buon caffè. E per questo,non c'è che da guardarsi intorno: il clima e l'altitudine sono perfetti per la sua coltivazione. ne fotografiamo le piante, cariche di bacche verdi e di foglie lucide.








Il pezzo forte della bella giornata si trova però a Guadalupe, una piccola località sopra Cerro Punta: la Finca Dracula. "Finca" significa "tenuta" e si tratta di un luogo molto speciale, conosciuto in tutto il mondo dagli appassionati di orchidee, tra cui noi. Raggiungiamo la Finca in pochi minuti di auto. La posizione è magnifica, confinante con il Parco Nazionale "La Amistad", riserva naturale considerata Patrimonio dell'Umanità UNESCO. 

Entriamo nel sancta sanctorum dove vivono, a 2000 metri di quota,  più di 2200 specie di orchidee del Sud e del Centro America alcune delle quali veramente rare. E' la più grande collezione del Latinoamerica ed una della maggiori al mondo. Siamo emozionati!


La Finca Dracula, fondata nel 1969 dal botanico e collezionista  Andreas Maduro, ha come scopo principale quello di preservare le specie di orchidee dal rischio di estinzione favorito sia dalla deforestazione che dalla scomparsa degli insetti impollinatori dovuta al progressivo cambio climatico in atto nel nostro pianeta.


Ci accoglie una delle responsabili: sarà la nostra guida nell'universo raffinato di questi fiori. La breve carrellata di foto che segue, darà anche a voi lettori un'idea concreta del fascino di quel luogo.














Ed ecco le inquietanti regine dell'orchideario, l'orgoglio del fondatore di questo giardino botanico, le Orchidee Dracula. 



















Niente paura! Come ci spiega la nostra esperta accompagnatrice,il nome del genere botanico significa "piccolo drago" poichè il botanico Carlyle Luer nel classificarle fu suggestionato dal fatto che gli ricordavano un drago. Nella fantasia popolare poi questo nome è stato associato al conte Dracula, perchè questi fiori hanno la particolarità di levare il capo solo se è buio...da qui a paragonarle ai vampiri il passo è stato breve. 




E' impossibile selezionare delle immagini fra questi gioielli della Natura, tralasciandone altre. Non lo facciamo, perchè preferiamo regalarvene più possibile, in modo che possiate voi stessi decidere quale sia la vostra orchidea preferita!