Non vogliamo cominciare i post facendo pubblicità alla nota marca orientale di veicoli. Ma un' istantanea come questa, scattata stamattina "on the road", mentre viaggiavamo sulla mitica "Panamericana" verso il confine del Panamà (Paso Canoas) aiuta a capire che avventura colorata ed inconsueta possa diventare anche un semplice spostamento in auto o corriera, qui in Latinoamerica. Ne volete vedere altre? Eccovi serviti:
Una processione in onore della Virgen de los Angeles, patrona del Costa Rica: oggi, 2 agosto, è la sua Festa
Capannucce improvvisate, dove si vende frutta. Qui, soprattutto mazzi di "Mamones Japoneses" chiamati anche "Rambutan".
Altri rossi mazzi di "Rambutan"in vendita. Ce n'è una quantità incredibile in questi Paesi, ne vediamo tanti ancora attaccati ai loro grossi alberi, ai lati della carreggiata.
Ogni tanto, il traffico rallenta per la presenza di cantieri di manutenzione stradale. O rallentiamo noi, per far rifornimento, in compagnia di autobotti inquietanti, cariche di liquidi infiammabili.
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E la strada è una galleria di verde, poi inframmezzata da pianori dove si affacciano i centri abitati, con le scuole segnalate da vividi cartelli gialli.
Ma i veri protagonisti della "Panamericana" sono loro: i "trucks", bestioni rombanti, moderni dinosauri. Percorrono il continente americano garantendo un flusso ininterrotto di merci.
Sono divi da fotografare, per noi, abituati ai camion europei così poco scenografici al confronto.
L'aumentare del traffico di camion e la segnaletica stradale confermano che siamo ormai vicini al confine di Paso Canoas: solo più una trentina di chilometri alla porta d'accesso al Panamà.
Dopo poco ne vediamo il posto di controllo: come avevamo già constatato all'andata, caotico e affollato di auto e mastodonti carichi di merci.
Dobbiamo riconsegnare l'auto oggi, veicolo che comunque non potrebbe circolare in Panamà. Cerchiamo di districarci fra la confusione creata dall'accozzaglia di mezzi cha fanno manovra vicino al confine e bancarelle che vendono di tutto, per individuare il grosso container che funge da ufficio della compagnia di autonoleggio
Il carrozzone verde che cerchiamo compare finalmente in uno spiazzo, fra cassette di frutta secca e pick up posteggiati.
E dopo le pratiche di riconsegna della nostra comoda compagna di viaggio meccanica, ci avviamo verso il confine. Come al solito: a piedi.
I controlli si svolgono agli sportelli, la tassa di uscita ( 8 dollari a persona) si paga in un pullmino dove due impiegate hanno impiantato un ufficio mobile.
Per rientrare in Panamà via terra abbiamo dovuto dimostrare di avere denaro contante in quantità sufficiente a lasciare lo Stato in aereo, circa 500 dollari. Siete avvertiti, quindi: non spendete tutto in bagordi nel Costa Rica!
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