sabato 17 agosto 2013

Paraguay: Asunción, "La Madre delle Città"



 E'inverno qui, adesso, come da noi a metà febbraio. Solo che basta un golfino alla sera. E i giardini sono lussureggianti e fioriti che sembra di essere sulla riviera ligure in piena estate.






















Decidiamo di fare una passeggiata nel centro della Capitale paraguaiana.



La Muy Noble y Leal Ciudad de Nuestra Señora Santa María de la Asunción. Il nome ufficiale, datole dagli spagnoli nel 1541, suona lungo e pomposo come una processione. Qualche anno prima, nel 1537, quest'area era stata scelta per edificare un Forte, stabilendo un'alleanza fra gli spagnoli e i locali indios Guaranì. Il primo “Gobernador” è niente meno che Álvar Núñez Cabeza de Vaca (di cui avremo modo di raccontare fra pochi giorni, quando visiteremo le Cascate di Iguazu). Il passaggio ad agglomerato urbano si ha quando ad un'amministrazione di carattere militare si sostituisce, nel 1541 appunto, un “Cabildo”, dunque un organo di governo coloniale spagnolo con rappresentanti dei proprietari terrieri. La città all'inizio non si sviluppa molto, a causa del suo isolamento geografico. Viene però subito soprannominata “La Madre delle Città”, perchè proprio da qui partono le varie spedizioni che fonderanno Buenos Aires, Corrientes, Santa Fè, Concepciòn del Bermejo, Santa Cruz de la Sierra, Santiago de Jerez, Ciudad Real. Nel 1731 Asunciòn è teatro di una delle prime ribellioni creole contro la madrepatria iberica. La rivolta fallisce. L'indipendenza arriva nel 1811, nella notte fra il 14 e il 15 di maggio. Da quella data il Paraguay si amministra autonomamente rispetto alla Spagna. Per saperne di più, entriamo in una casetta bianca, incastonata fra i palazzoni un po' “sgarrupati” che caratterizzano ormai la silhouette della capitale paraguaiana: la Casa dell'Indipendenza. 



La casa, risalente al 1772, apparteneva ai due fratelli Martìnez Sàez. I rivoluzionari la scelsero come luogo per riunirsi segretamente e pianificare la ribellione contro il potere coloniale. Nel 1943 l'edificio fu acquisito dallo Stato e dal 1961 dichiarato Monumento Storico. Il Museo vero e proprio fu inaugurato nel 1965. All'interno sono ricostruiti gli ambienti dell'epoca della Rivoluzione del 1811, con arredi, quadri e documenti originali che aiutano il visitatore ad orientarsi in questa epica pagina sudamericana.



Nell'atrio campeggia una colorata riproduzione della Asunciòn coloniale.





Poi, il Salone Capitolare, ricostruzione di quello originale che si trovava nel Cabildo, dove spicca un arazzo con lo scudo delle Armi di Spagna. La città poteva avere sotto di sé ventiquattro regioni, cosa concessa solo alle grandi città dell'Impero quali Toledo e Siviglia. E facoltà di nominare governatori, davvero un privilegio nella storia dell'America ispanica.





Nella sala, arredata con eleganti sedie color crema dalla tipica foggia ottocentesca, spiccano due ritratti a figura intera. A destra ci osserva il Capitano Pedro Juan Caballero, sotto il cui comando si muovevano le truppe rivoluzionarie. A sinistra, gli fa compagnia Fulgencio Yegros, considerato la vera e propria mente della rivoluzione e primo Capo del Governo indipendente.




Un altro ambiente ricostruito perfettamente è la piccola e accogliente camera da letto. 











Riprendiamo la passeggiata per le vie trafficate.
Sopra di noi il cielo cerca di attenuare con il suo splendore blu l'aspetto squallido di alti edifici mal tenuti o senza rifiniture. Lungo le vie, l'intrico impressionante di fili elettrici tipico di tanti luoghi, un particolare del paesaggio urbano a cui per fortuna noi italiani non siamo abituati.


Ma ecco aprirsi alla nostra vista uno dei più bei palazzi dell'America latina, il Palacio de los Lòpez, o Palacio del Gobierno. Ora è sede della Presidenza della Repubblica del Paraguay. Fu commissionata ad architetti europei, tra cui l'inglese Alonso Taylor (il “Picapedrero”, autore anche del progetto per la Stazione Centrale ferroviaria di Asunciòn).




Il Palazzo, posto in un luogo suggestivo, davanti alla baia di Asunciòn, avrebbe dovuto diventare la residenza di Francisco Solano Lòpez, figlio dell'allora Presidente Carlos Solano Lòpez e poi Presidente a sua volta. Ma Francisco non vi abitò mai: morì in battaglia, travolto dagli eventi della carneficina da lui stesso scatenata, la Guerra della Triplice Alleanza. Il Palazzo, a cui mancavano solo poco rifiniture, fu seriamente danneggiato dalle cannonate nemiche. Le truppe occupanti brasiliane ne fecero un quartier generale e dei suoi eleganti corridoi una cavallerizza. Nel 1890, secondo alcune testimonianze era ancora un rudere, oggetto di curiosità e visite da parte di viaggiatori e residenti in vena di patriottismo che non mancavano di lasciare scritte sui muri. In quegli anni tuttavia era già stata pianificata la ricostruzione, processo lungo e laborioso di cui oggi possiamo ammirare l'ottimo risultato finale.


L'itinerario storico prosegue ora con la visita di quello che si può considerare il nucleo centrale del patriottismo paraguaiano: il Panteòn Nacional de los Héroes, chiamato anche Oratorio di Nuestra Señora de la Asunciòn. In questo tondo edificio ispirato all'Hotel des Invalides di Parigi, sono sepolti numerosi Eroi del Paraguay, e anche qualche milite ignoto perito nella guerra della Triplice Alleanza e in quella altrettanto terribile del Chaco. E vi è tumulato il Maresciallo Francisco Solano Lòpez, attore principale, nel bene e nel male, della storia del Paraguay della seconda metà dell'Ottocento. 






Lasciamo alla penombra e al riposo gli Eroi rivolgendo un pensiero ai militi ignoti, che in tutti i tempi hanno sempre pagato il prezzo più alto. La Muy Noble y Leal Ciudad de Nuestra Señora Santa María de la Asunción ci riaccoglie con le sue strade vivide di luce e i suoi autobus colorati e chiassosi.